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Storia

La storia della Villa si collega per secoli all’antica famiglia degli Altoviti, una tra le più antiche famiglie nobili fiorentine. Le origini della famiglia sono incerte e oggetto di controversie tra gli studiosi: in scavi sul Monte Fiesole è stata trovata anche un’epigrafe romana dove si cita un “Furio Cammillo Altovita” nipote di Furio Cammillo, per cui si ipotizza addirittura un’origine romana.

Se ci basiamo sullo stemma - il lupo scorticato che compare su uno dei camini del piano terreno della Villa - le prime tracce sono della fine del secolo X e ci permettono di risalire a un certo Longobardo di Corbizzo, che nel 1192 abitava in Borgo Santi Apostoli in Firenze e aveva sette figli, tra i quali uno si chiamava Altovita. Quest’ultimo potrebbe essere il capostipite della casata e venne nominato Cavaliere dall’imperatore Federico II, forse proprio con l’impresa del lupo che simboleggiava i capitani arditi.

Il frate domenicano Jacopo Altoviti fu vescovo di Fiesole nel tardo 1300 e si rese protagonista di tutta una serie di costruzioni e ampliamenti (al palazzo Vescovile, al Duomo e al Convento di San Domenico), per cui è facile vedere tuttora il caratteristico stemma Altoviti su questi monumenti e anche in altri più piccoli oratori e cappelle. Un suo discendente Neri Altoviti fu vescovo e fondò nel 1637 il Seminario vescovile di Fiesole. A Firenze avevano molte case nella zona di Borgo Santi Apostoli e detennero il patronato della vicina chiesa dei Santi Apostoli.

La Famiglia

La famiglia fu di parte guelfa. Con la presa del potere di Cosimo I, il ricco banchiere Bindo Altoviti gli fu apertamente ostile e per questo subì la confisca dei beni e l’esilio a Roma. Qui Bindo aiutò molti artisti di fama, quali Raffaello e Benvenuto Cellini, che lo ritrassero nelle loro opere. Il figlio Antonio fu arcivescovo di Firenze, una carica molto delicata per la ferma opposizione di Cosimo I de’ Medici che gli impedì di prendere possesso della sede per venti anni. A Firenze, al numero 18 di Borgo Santi Apostoli esisteva il loro principale palazzo, una vera e propria casa-fortezza, che i fiorentini chiamavano semplicemente Il Palagio. In Borgo Santi Apostoli diversi palazzi appartennero agli Altoviti e sulla chiesa di Santi Apostoli campeggia una grande stemma scolpito della famiglia.

L’arme degli Altoviti è un lupo scuoiato d’argento su fondo nero e fa riferimento a un leggendario lupo che avrebbe salvato il capostipite della famiglia, sbranando un suo nemico.
Grazie agli incarichi ricoperti come podestà in varie città controllate da Firenze è facile incontrare lo stemma nei palazzi pretori e podestarili della Toscana. In particolare si può incontrarlo a Cascia, a San Giovanni Valdarno, a Castiglion Fiorentino, a Scarperia, a Arezzo, a San Gimignano, a Colle Valdelsa, a Radda in Chianti. Nella zona di Fiesole si trova spesso su edifici della diocesi per i vescovi appartenuti a questa famiglia.

Sei parte di una lunga storia e, se vuoi, puoi seguirne le tracce.

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